Lucia Coppola - attività politica e istituzionale | ||||||||
Legislatura provinciale
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Comune di Trento
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Trento, 5 novembre 2008
Dunque, ambiente e cultura, nodi importantissimi e dai quali anche il futuro governo del Trentino non potrà prescindere. Ciò che emerge in modo lampante è che questo governo nazionale, e di converso quello della Provincia nella malaugurata ipotesi che dovesse vincere Divina, non hanno tra le loro priorità né il nostro bellissimo e già pesantemente compromesso territorio, né il futuro delle nuove generazioni a cui si nega il diritto all’istruzione, alla piena occupazione, alla salute. Ma anche al godimento della bellezza, in tutte le sue forme ed espressioni, e all’armonia. Quella che ci viene da buone politiche ambientali, da buone relazioni tra persone, da qualsiasi latitudine provengano, dall’ attenzione e dalla cura nei confronti delle nuove generazioni. La riforma degli Atenei, sulla quale forse si farà, almeno per i momento, marcia indietro, l’introduzione del maestro unico “tuttologo”, la scuola del mattino che lascerà i nostri bambini incustoditi o affidati a baby-sitter o a costose scuole private, sostenute con i soldi pubblici, tutto questo gioco allo sfascio ci consegnano l’immagine di un paese che sta paurosamente arretrando. Al punto di reintrodurre le classi differenziali, sulla base dell’appartenenza etnica, in un rigurgito razzista e xenofobo insopportabile. Sul tema dell’ambiente sarà necessario riconsiderare l’ipotesi della costruzione dell’inceneritore, pericolosa e costosa macchina mangia rifiuti, destinata ad emettere emissioni dannose per la salute dei cittadini e a lasciare comunque sul terreno un 30% di residui altamente tossici. L’equivalente di quanto potrebbe essere smaltito in discarica alla fine di un percorso virtuoso di raccolta differenziata porta a porta. Non è più il tempo delle decisioni destinate ad accontentare bisogni “immediati”, ma di progettare su tempi lunghi, con competenza e saggezza, con umiltà e atteggiamento di ascolto, mettendo al primo posto l’interesse dei cittadini amministrati e il loro diritto ad una buona vita. Quanto alle emissioni di CO2, è ormai conclamato che la tesi governativa sui costi che il nostro paese pagherebbe se si mettesse al pari con le altre nazioni civili e responsabili d’Europa, è priva di alcun fondamento. Non sarà il pacchetto clima-energia a produrre nuovi costi economici, ma proprio la sua non applicazione. I costi finanziari, sanitari e sociali dovuti ai cambiamenti climatici e all’inquinamento sono pari infatti a circa 22 miliardi di euro l’anno, l’1,3 %del Pil, a cui si aggiungeranno quelli della multa (oltre 2miliardi l’anno) per la mancata applicazione del Protocollo di Kioto. Parliamo del traffico e dei costi dell’aria malata che ingenerano malattie e dunque ore lavorative perse, oltre alle spese mediche; parliamo della congestione della mobilità e del tempo perso in auto da passeggeri e merci, degli incidenti; parliamo dell’acqua, sempre più razionalizzata per l’aumento della temperatura e della siccità, della sua dispersione; parliamo dell’agricoltura e dei danni immani che ne derivano a causa del surriscaldamento, incendi compresi; e infine parliamo del dissesto idro-geologico, causato da fenomeni metereologici estremi, del costo degli impianti di climatizzazione. Insomma la situazione è tutt’altro che rosea, siamo davvero a un punto critico, e sarà il caso di porci rimedio sfiduciando coloro che a livello nazionale e locale lavorano contro i nostri legittimi interessi. Lucia Coppola |
LUCIA COPPOLA |
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